Il Dio romano, Lucifero, il Figlio dell'Aurora, era il Portatore di Luce, lo Spirito dell'Aria, la personificazione della luminosità della Conoscenza che spazza via le Tenebre dell'Ignoto e ogni falsità.
Nella mitologia cristiana, Egli è divenuto sinonimo di malvagità, la quale era solo un espediente per poter perpetrare fumose definizioni e ridicoli valori!
E' tempo di sistemare le cose.
Falsi moralismi ed occulte inesattezze devono essere corretti!
Divertenti come possono essere, le molteplici storie e le favolette circa il culto del diavolo devono essere riconsciute come tali obsolete assurdità.
E' stato detto "la Verità renderà gli uomini liberi".
La verità, da sola, non ha mai reso libero nessuno.
Soltanto il Dubbio può provocare l'emancipazione mentale.
Senza il meraviglioso elemento del dubbio, la porta attraverso cui passa la Verità, sarebbe chiusa a doppia mandata, indifferente alla maggior parte dei vigorosi colpi di migliaia di Luciferi
Quanto è comprensibile che le sacre scritture abbiano imputato il monarca infernale di essere il "padre delle menzogne", un magnifico esempio di inversione di ruolo.
Se uno crede all'accusa teologica che il diavolo rappresenta la falsità, allora dovrebbe sicuramente essere d'accordo che fu Lui e non dio, a stabilire tutte le religioni spirituali e che scrisse tutte le cosidette "Sacre Bibbie"!
Quando un dubbio è seguito da altri dubbi, la bolla, enormemente cresciuta per le menzogne accumulate, rischia di esplodere.
Per coloro che già dubitano le presunte verità, io sarò la Rivelazione!
Allora Lucifero sorgerà!
Ora è tempo di dubitare!
La bolla delle menzogne è esplosa ed il suo schianto è l'Urlo del Mondo!

martedì 14 settembre 2010

-INNO AL LEVIATHAN-



-I-

Puoi tu prender il Leviathan con l'amo,
e tener ferma la sua lingua con una corda?
Lo attirerai forse con un richiamo,
senza che la serpe insidiosa ti morda?
Lo terrai a bada con la lenza,
sfiderai forse la sua pazienza?
Ne trafficheranno i mercanti,
lo spartiranno tra loro i commercianti?
Diverrà oggetto di scambio con gli stranieri,
vorranno le sue parti anche i forestieri?
Credi forse di catturar il Leviathan o umano,
e in un gran acquario lo imprigionerai?
Avanti, stendi su di Lui la mano:
al ricordo della lotta, non riproverai!

-II-

Avrà pietà delle tue suppliche,
ascolterà forse le tue preghiere?
Lo domerai con arti diaboliche,
lo annovererai fra le tue fiere?
Crivellerai di dardi la sua pelle,
spererai forse di ridurlo imbelle?
In ceppi e catene lo terrai prigioniero,
 in un corteo di danze lo mostrerai fiero?
 Pensi forse di rinchiuderlo in una gabbia,
credi davvero di contener la sua rabbia?
Farà con te Egli un patto,
perchè ti serva nel freddo inverno?
Stipulerà con te un contratto,
perchè ti sia fedele anche in eterno?
Non illuderti, non lo domerai affatto:
ti farà patire invece le pene dell'Inferno!

-III-

Ecco, la tua speranza è fallita,
basta scorgerlo ed uno soccombe;
Basta un gesto ed è per sempre finita,
stronca la tua vita quando Egli incombe.
Il solo nominarlo incute il timore,
al solo vederlo assale di orrore;
Davanti a lui danza il terrore,
in una terribile festa balla la paura;
Innanzi a lui vieni meno per il solo fetore,
soccombi nello stendere alla sua lordura.
Chi spera di aggredirlo si sbaglia,
sfidare Lui è fare la corte alla morte;
Stima gli uomini come la paglia,
e in pugno stringe forte la loro sorte.
Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo,
chi lo incontra non è mai più tornato vivo;
Chi sulla terra è capace di fermarlo?
Chi oserà sfidare un essere tanto cattivo?
Disperde gli uomini come una grande babele,
nessuno sopravvive al Leviathan spregevole e crudele.

-IV-

Non tacerò la forza delle sue membra e del suo vigore,
non passerò sotto silenzio la gloria del suo fulgore,
nè la sua potenza, nè la sua imponente struttura,
la sua gran forza o la bellezza della sua armatura.
il Leviathan striscia sibilante con fare pesante e lento,
la sua voce altisonante risuona come enorme portento;
Chi ha mai spogliato o penetrato la sua corazza,
chi ha mai sfidato i membri della sua razza?
Nessuno è in grado di squarciare la sua pelle,
nessuno può domare questa Bestia ribelle. 
Il suo corpo è formato da squame affilate,
tenute salde sotto stretto suggello;
Il suo dorso è irto di spine acuminate,
impresse ovunque, pronte per il gran flagello;
Superbe sono le file dei suoi scudi d'argento,
con scaglie armate di tante punte acute;
Rapisce le vittime in un violento tormento,
le vite che cadono nelle sue fauci sono perdute.
Allo stesso modo tratta giusto e malvagio,
tutti periscono divorati nel suo ventre;
 alla sua presenza impervesa il nubifragio,
chi finisce nelle sue mani è dannato per sempre.

-V-

Il suo respiro irradia sprazzi di luce,
giallo oro gli occhi, più splendenti dell'aurora;
Azzanna e minaccia con espressione truce,
se lo incontri allora è giunta la tua ora!
Scoppietta al suo soffio ustionante brace,
emerge dalle sue fauci una grande fornace;
Sprizzano crepitanti tizzoni infiammati,
zampillano travolgenti globi infuocati,
e con caligine ogni sua narice fuma;
Vampate di fuoco la sua bocca produce,
come stoppia bruciata boschi e campi riduce,
e in cenere tutto quanto consuma.
Tra i fumi di zolfo si scorge la sua presenza,
e la gola si infiamma di ardente calore;
di ogni forma di vita risucchia l'essenza,
tra i suoi denti aguzzi muoiono di terrore!
 Aspro e duro è il suo cuore di pietra,
atro e impuro, pieno di male;
Abita negli antri di una dimora cupa e tetra,
nei meandri di un oscuro baratro infernale,
in fondo, nel profondo, dentro gli abissi del mare.

-VI-

Ecco l'oceano, sterminato e immenso,
nulla nei mari avviene senza il suo consenso;
Vi ha regnato da remote ere immemori e oscure,
e vi regnerà ancora per tutte le epoche future;
Il Leviathan abbatte le navi, distrugge i velieri,
li affonda e sprofonda per i suoi divertimenti;
Fra le sue spire contorte li tiene prigionieri,
li brucia vomitando le sue fiamme ardenti;
la sua furia turba le genti, disturba le menti,
confonde i sapienti, annienta i potenti,
 al nulla riduce tutta la terra dei viventi;
annegano in pianto, dolore, lamento e mestizia 
e nel vortice di disperazione il Leviathan si delizia.
Artefice di gran danno, carnefice Tiranno,
principio, causa e fine di ogni male e inganno,
sradichi la vita, la passi al setaccio,
la strappi via dal mondo senza alcuna pietà;
Volto di fuoco, occhi di ghiaccio,
fonte, origine e genesi di ogni empietà.
A nulla vale rete, fiocina, uncino o arpione,
nessuno può vincere questo figlio di maledizione;
non affonda il fendente, non lo sfiora il tridente,
nulla è in grado di infliggergli dolore;
Perchè di tutti gli oceani Egli è il Signore,
di tutti gli abissi ne è il solo Padrone.

 -VII-

Feroce è il Dragone, pieno di sdegno,
da un trono di teschi regge il suo regno;
 Tremano i fondali al suo levare,
scuote le ossa il rimbombo del suo tuonare;
 Oscura il Sole la sua rabbia feroce,
assale l'angoscia verso questo essere atroce;
Terribile spavento induce il suo volto arcigno,
orribile tormento incute lo sguardo maligno;
Suscita orrore l'antico mostro straziante,
conduce al terrore il nemico ferito e agonizzante;
Insegue la preda lasciando scie di schiuma,
la divora riducendola in color cremisi spuma;
Se lo vedi mentre divampa la sua frenesia,
piomba su di te delirio, infarto, cecità e pazzia;
Stramazzi inerte all'esplodere della sua follia,
assisti impotente mentre t'infligge un'atroce agonia.
Con furia travolge, la sua immensità sconvolge,
stritola e sbriciola mentre fra le sue spire ti avvolge;
Una tripla rotante sono le fauci, di lame affilate,
taglienti rasoi che squarciano perfino il vento;
Sgorgano dalle falci ardenti le membra insanguinate,
mastica le carni, le maciulla in modo cruento;
non importa oramai quante volte dal dolore ti contorca,
perchè già sai che diverranno la tua tomba e la tua forca;
basterà per Lui infatti sferrare un solo colpo di zanna,
e irrevocabile segnerà il decreto della tua condanna.
Ogni creatura conosciuta sotto il cielo sconfigge,
e quelle sopra il cielo fino gli astri lontani trafigge;
Molteplici torture alle sue vittime infligge,
e addenta le prede con tenace tenaglia;
Nessuno in terra gli è pari in battaglia,
nessun vivente al mondo lo supera o lo eguaglia!

-VIII-

Lode a te, gigante ineffabile,
io ti esalto, colosso inviolabile;
Sinuoso ed austero è il tuo passo elegante,
ribolle nelle tue vene l'antico e nobile lignaggio;
presuntuoso e severo diviene il tuo volto arrogante,
aggredisci implacabile con il tuo morso selvaggio.
Tu sei la personificazione della fiera insolenza,
 l'incarnazione in terra della tremenda violenza;
di regale stirpe perpetua per tutta la storia,
Immortale Leggenda di sempiterna memoria.
Sopra tutti i sovrani ha prevalso la sua Maestà,
Tutto ha vinto riducendolo in sottomissione;
Perchè è al di sopra di ogni principato e autorità,
di ogni regno, potenza, impero e dominazione;
Sovrasta ogni altro nome che si possa nominare,
ogni altro essere vivente che si possa esaltare,
del passato, del tempo vigente e del secolo futuro,
del mondo presente e di quello imperituro.
No, nessuno sulla terra è come Lui,
ne ha immenso terrore l'intera Natura;
Soggiorna nei profondi anfratti bui,
dentro le viscere di una dimora oscura.
Basta un sussulto che si leva dalla fossa,
e assorda con lo screpitare del cumulo d'ossa;
Un solo colpo di coda forma una spirale letale,
risucchia le anime in un vorticoso mulinello;
Trascina in un irresistibile turbinìo mortale,
sprofondano in una voragine marinai e vascello;
Serpeggia schivo nell'oscura notte fra le onde,
Naviga furtivo fra gli scogli, ne insinua le sponde;
Tende l'agguato allo sventurato che tra le sue fauci divora,
l'attende il fato d'esser strangolato dalle sue stesse interiora!
Lo teme e ne geme ogni essere più altèro,
troneggia sopra tutte le bestie feroci,
di tutti i viventi ne fa un cimitero,
a tutti i senzienti infligge i tormenti più atroci;
di ogni mare regola i flutti, regna indomito su tutti,
i mortali che lo incrociano finiscono distrutti;
Domina incontrastato sopra ogni essere vivente,
Egli è il Re fra tutte le fiere più superbe!


-IX-

Quando si leva, tremano gli Dèi,
nell'Assemblea Divina tutti fremono di terrore;
Nessuno tiene testa alla potenza della sua Ira,
perfino la Corte Celeste in sudore di sangue traspira,
all'intensità del suo livore, al suo insaziabile rancore,
a quell'invicibile odio che divampa ovunque con  furore.
Al suo sussulto gli uomini restano smarriti,
al suo tumulto tutti i viventi rimangono atterriti;
La moltitudine di frecce non lo fa scappare,
no, neanche gli strali infuocati lo fanno ritirare;
Invano lo si attacca con ascia, spada e martello,
nemmeno la sente l'alabarda, la frusta o il coltello;
a nulla valgono lancia, giavellotto e corazza,
lo fa solo ridere il colpo della mazza,
e si fa sonore beffe del vibrare dell'asta;
con scherno deride ed alle truppe sghignazza,
senza pietà tutti quanti ammazza,
e la sete di sangue mai gli basta.
Il metallo reprime, ogni arma sopporta,
le legioni deprime e gli eserciti sconforta;
Abbassa la difesa, annulla ogni offesa,
frantuma e sfracella soldati di ogni sorta;
Indietreggiano le armate frotte, se ne arrendono le primizie,
retrocedono le navali flotte, in fuga si disperdono tutte le milizie;
suggella le vite umane con la morte in un macabro matrimonio,
è peggio del demonio, è lo scatenatore del pandemonio!
Guerreggia spavaldo, del terrore è l'Araldo,
Principe di Cobalto di cui fallisce ogni assalto;
di invalicabile acciaio è la sua gran stazza,
un inarrestabile mortaio spazza i viventi d'ogni razza;
Miete le sue vittime con la falce del macello,
frusta tutti gli uomini con il colpo del gran flagello;
Fracassa l'umano, massacra con furia di uragano,
esplode in rabbia di erompente vulcano;
Cola dalla bocca viva lava incandescente,
infiamma la carne con ira rovente,
e divora il corpo in fuoco ardente;
Nessuno può vivere se la collera lo assale,
nessuno può sfuggire alla sua morsa fatale;
serrata è la carne nella stretta del Dragone,
velenosi i denti, mille pungiglioni di scorpione; 
nel groviglio vermiglio infiamma il suo ardore,
lingue di fuoco lo attorcigliano in divampante fervore;
Prorompe in tuono, bufera, tormenta e saetta,
versa con castigo il calice amaro della sua vendetta;
Al suo avvento la luna è rosso sangue, il sole va in eclisse,
quando giunge il suo momento scatena una terribile Apocalisse;
Il suo passo pesante causa tremendo un violento terremoto,
con voce tuonante scatena in crescendo un enorme maremoto;
Tutti muoiono di paura al solo sentire il suo urlo stridente,
Iddio Supremo di tutti i mari dalla furiosa Ira Onnipotente!

-X-

Ascoltatelo, isole lontane,
anche voi, fredde nazioni tramontane;
Oltre il settentrione ignoto rieccheggia potente il suo clamore,
oltre l'australe remoto odi ancora il suo tremendo fragore;
Gela il sangue il suo canto ruggente e vibrante nel vento,
è uno strepito roboante che diverrà il tuo grande tormento;
È un boato assordante che porta il terrore a chiunque lo senta,
chi lo ascolta sa che ogni sua speranza è oramai spenta!
Sorge dal nero fondo degli oceani inviolati,
gorgoglia il mare agitato alla sua presenza;
Ribollono turbolenti gli abissi come calderoni adirati,
le onde si ritirano all'insorgere della sua Potenza.
Le Tenebre lo circondano quando si desta,
lo segue e precede la tremenda tempesta;
Durante la rovina lo fiancheggiano i più potenti tifoni,
nell'ora della carneficina a Lui si inchinano perfino i cicloni;
Quando arriva impazza la burrasca,
annuncia il mostro maestoso e imponente;
Nello scempio tutto distrugge e tutto devasta,
fino a che non viene placata la sua ira furente.
Scuoia le carni l'indemoniato Serpente,
sgozza e squarcia dilaniando ogni vivente;
brutale e implacabile le sue prede avventa,
sferza e sventra in maniera cruenta,
la sua collera aumenta, sempre più violenta,
l'ira lo alimenta, la sua follia spaventa,
con furia tormenta e nella foga ti annienta;
Con sevizia funesta spacca la testa,
frattaglia le resta, le ventraglie calpesta,
delle viscere fa festa e niente lo arresta!
Macella i corpi, moltiplica i morti,
fa dei suoi nemici una distesa di aborti;
Ricopre il mare come manto scarlatto,
ci sguazza dentro con esplosivo impatto;
Scorre il sangue, rifulge brillante,
se ne inebria come fosse vino fragrante.
l mari abitati li riduce ad un vasto deserto,
tutti i popoli vengono presi da un grande sconcerto;
Cadono le folle in panico con gran terrore del suo aspetto,
in brividi e gran tremore crollano tutti al suo cospetto;
Soggiace ai suoi piedi anche il più grande titano,
nessuno può contendere colui che ha per nome il Leviatano!

-XI-

Il Leviathan, serpente tortuoso,
il Leviathan, serpente guizzante,
il Leviathan, orrore mostruoso,
belva terrificante, più dura del diamante;
Arriva con temporali, rimbombi di tempeste scatenate,
con tuono, frastuono e demoniaco fuoco divoratore;
Combatte le schiere armate, abbatte le fiere alate,
e sopra ogni potenza il Leviathan erge Imperatore;
Nessuno può opporre al Leviathan resistenza,
porta al suo arrivo fame, degrado, miseria e malattia;
dove passa il Leviathan cessa l'esistenza,
governa al suo seguito Morte, Guerra, Pestilenza e Carestia;
 in tenebre, oscurità e fuligine minaccioso incombe,
basta il suo passaggio e si scatena un'ecatombe;
Basta la sua esistenza e rende ogni giorno infausto,
solo la sua fiamma scatena uno spaventoso olocausto;
 E' sempre più imminente il Giorno del Leviathan,
è vicino, travolgente e avanza nell'oscurità;
Scuote e percuote monti, foreste e intere civiltà,
e di ciò che un tempo era dopo di Lui mai più sarà;
Quel giorno sarà pieno di dolore e afflizione,
colmo di squallore e desolazione,
giorno di orrore e disperazione;
Sarà giorno di tenebra e non di luce,
il terribile giorno del gran demone truce.
Attento al Leviathan, appare in un lampo,
se giunge il Leviathan, non hai ormai più scampo;
Lo fissano gli uomini con enorme sgomento,
trema il mondo intero per l'immenso spavento;
Egli è il portatore di ogni sciagura,
la sua venuta è il peggior presagio di sventura;
Riduce in desolazione le lande l'Aberrante Abominio,
la distruzione espande, perchè la sua Legge è lo sterminio;
Non sa il Leviathan cosa sia il perdono,
per questo riduce la terra ad un desolato abbandono;
Il piacere della sadica violenza è il suo tornaconto,
l'Eroe che lo imbatte, troppo tardi se ne pente;
Tutto ciò che compie dall'alba al tramonto,
è infatti quello di far morire la gente!
Il destino di ogni mortale è in suo volere,
persino l'ultimo loro scoccare fatale è in suo potere;
Provare a vincerlo nello scontro è impresa impossibile,
equivale ad andare incontro a una fine irreversibile.
Ubbidisce al Leviathan ogni singola nazione,
Tramortisce i popoli prostranti in terrorizzata adorazione;
Al Leviathan volgerà lo sguardo ogni occhio,
in lacrime e stridor di denti imploreranno pietà in ginocchio,
i regni dei cieli, gli imperi della terra e persino gli inferi sotto terra,
all'ultimo nero Signore, all'unico vero Vincitore di ogni guerra;
al coronato di gran gloria, con lo scettro potente di vittoria,
che trionfando nell'eternità resterà sempre il più forte,
che l'intero universo renderà servizio come sua corte,
a colui che ha sconfitto per sempre anche la stessa morte.
Il Leviathan è la Bestia che nessuno è mai riuscito a domare,
è il Grande Drago che dimora negli abissi del mare.






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venerdì 14 maggio 2010

Libro di Satana - Capitolo V

1. Beati i forti, per loro vi sarà il possesso della terra - Maledetti i deboli, per loro vi sarà l’eredità del giogo!


2. Beati i potenti, per loro vi sarà il rispetto tra gli uomini - Maledetti i rammolliti, per loro vi sarà la rovina!


3. Beati i temerari, per loro vi sarà il dominio del mondo - Maledetti gli umiliati, saranno calpestati dallo zoccolo spaccato!


4. Beati i vittoriosi, poiché la vittoria è la base della giustizia - Maledetti gli sconfitti, saranno sempre sottomessi!


5. Beati quelli che hanno il pugno di ferro, essi non sanno fuggire - Maledetti i poveri di spirito, riceveranno solo sputi in faccia!


6. Beati coloro che sfidano la morte, per loro i giorni sulla terra saranno più lunghi - Maledetti gli amorfi che hanno trascorso una ricca vita al di là della tomba, periranno tra l’abbondanza!


7. Beati i distruttori di false speranze, per loro vi sarà il vero Messia - Maledetti gli adoratori di dio, essi saranno pecore tosate!


8. Beati i coraggiosi, otterranno grandi tesori - Maledetti coloro che credono nel bene e nel male, per loro vi sarà la paura delle ombre!


9. Beati siano quelli che credono in ciò che è bene per loro, le loro menti non saranno mai spaventate - Maledetti siano gli “agnelli di Dio”, il loro sangue sarà pallido come neve!


10. Beato sia l’uomo che ha nemici, per mezzo di loro diverrà un eroe - Maledetto sia colui che fa del bene agli altri, come risposta verrà deriso e per lui vi sarà il disprezzo!


11. Beati siano i forti d’intelletto, essi cavalcheranno il ciclone - Maledetti coloro che insegnano menzogne per verità e verità per menzogne, esseri disgustosi!


12. Tre volte maledette siano le debolezze di chi, insicuro, crea la propria spregevolezza, produrranno soltanto schiavitù e sofferenza!


13. L’angelo della stupidità è accampato nelle anime dei “giusti” – l’eterna fiamma del potere,
attraverso la gioia, abita nella carne del Satanista!

Libro di Satana - Capitolo IV

1. La vita è un grande compiacimento, la morte una grande astinenza. Per questo, godetevi il meglio della vita…QUI E ORA!


2. Non esiste affatto un paradiso di gloria splendente, e un inferno dove arrostiscono i peccatori. Qui e ora è il nostro giorno di tormento! Qui e ora è il nostro giorno di gioia! Qui e ora è la nostra opportunità! Scegliete voi questo giorno, questa ora, non per redimervi la vita!


3. Dite al vostro cuore, “Sono Io il mio Redentore”!


4. Bloccate la strada a coloro che vorrebbero perseguitarvi. Fate in modo che quelli che tramano la vostra rovina siano scaraventati nel caos e nell’infamia. Lasciate che siano come paglia prima del ciclone e, dopo che siano stati spazzati via, rallegratevi della vostra salvezza.


5. Allora tutte le vostre ossa diranno orgogliosamente, “Chi è uguale a me? Non sono stato troppo forte per i miei avversari? Non ho liberato ME STESSO con il mio cervello ed il mio corpo?”

Libro di Satana - Capitolo III

1. “Amatevi gli uni con gli altri”, questo è stato detto, è la legge suprema, ma quale potere si comporerebbe così? Sopra quale razionale autorità è fondato il vangelo basato sull’amore? Chi sarei io senza i miei odiati nemici - se li amassi sarei oggetto della loro misericordia?




2. E’ quindi naturale per i nemici fare del bene ad ogni altro - e COSA E’ BENE?





3. Può la vittima piangente e sanguinante “amare” le fauci lordate di sangue che la stanno dilaniando, lembo dopo lembo?





4. Non siamo tutti noi, animali da preda per istinto? Se gli umani cessassero completamente di predare su ogni altro, potrebbero continuare ad esistere?





5. Non è forse la “lussuria e il desiderio della carne” un termine più veritiero per descrivere “l’amore”, quando viene applicato alla continuazione della specie? E non è forse “l’amore” delle untuose scritture, semplicemente un eufemismo per l’attività sessuale, o “il grande maestro” era un glorificatore degli eunuchi?





6. Amate i tuoi nemici e fate loro del bene, mentre loro vi odiano e vi sfruttano - non è questa la spregevole filosofia del servo che pone il suo di dietro davanti al calcio del padrone per essere colpito meglio?





7. Odiate i vostri nemici con tutto il cuore, e se uno vi colpisce su una guancia, FRACASSATEGLI l’altra, colpitelo di fianco e di fronte per autopreservarvi, questa è la legge suprema!





8. Colui che porge l'altra guancia è un cane codardo!





9. Rendete colpo al colpo, disprezzo al disprezzo, condanna alla condanna - con un maggior interesse liberamente aggiunto! Occhio per occhio, dente per dente, sempre quadruplicato, centuplicato! Diventate voi stessi un Terrore per il vostro avversario, in modo che sia ossessionato dall’essere molto prudente nei vostri confronti. In tal modo, sarete rispettati in tutti i cammini della vita, ed il vostro spirito, -il vostro spirito immortale- sarà vivo, non in un astratto paradiso ma nelle menti e nelle azioni di coloro il cui rispetto vi sarete guadagnati!

Libro di Satana - Capitolo II

1. Osservate bene il crocefisso; cosa simboleggia? Un pallido incapace appeso ad una croce.


2. Contesterò tutto questo. Mentre mi porrò innanzi alle mascherate e putrescenti facciate dei vostri altezzosi dogmi morali, vi scriverò sopra, in lettere di fiammeggiante disprezzo: Ecco! Guardate! Tutto questo è una frode!



3. Raccoglietevi intorno a me, nella sfida mortale, e la terra stessa sarà vostra da avere e possedere!



4. Troppo a lungo, alla mano morta, è stato concesso rendere sterile l’idea della vita!



5. Troppo a lungo il giusto e lo sbagliato, il bene ed il male sono stati invertiti da falsi profeti!



6. Nulla deve essere accettato per l’autorità di una natura “divina”. Le religioni devono rispondere alle domande. Nessun dogma morale deve essere preso a garanzia - nessun modello come esempio di deificazione. Non vi è nulla di per se sacro circa i codici morali. Così come gli idoli di legno di molto tempo fa, sono il lavoro di mani umane, così l’uomo che li ha creati, li può distruggere!



7. Colui che stenta a credere a tutto e a tutti è molto intelligente e capisce che un falso principio è l’inizio di tutte le stupidaggini!



8. Il dovere principale di ogni epoca è quello di elevare nuovi uomini per determinare le proprie libertà, per guidarla attraverso i successi materiali - per strappare gli arrugginiti lucchetti e le consuete catene mortali che da sempre impediscono il sano sviluppo. Teorie e idee che potevano significare vita, speranza e libertà per i nostri avi, possono ora voler dire schiavitù e disonore per noi!



9. Come cambiano le condizioni, nessun ideale umano può rimanere certo!



10. Quindi, ogniqualvolta una bugia viene creata per uno stesso trono, che sia assalita senza pietà e senza rimorso poiché, sotto il dominio di un’insopportabile menzogna, nessuno può prosperare!



11. Lasciate che i radicati sofismi siano abbattuti, sradicati, bruciati e distrutti, poiché sono una stabile minaccia per tutta la nobile verità del pensiero e dell’azione!



12. Tutto ciò che è dichiarato “verità” si dimostra in realtà una vuota finzione; lasciate che sia gettata senza troppe cerimonie nello spazio oscuro tra gli dei morti, gli imperi morti, le filosofie morte e le altre inutili e macere cose!



13. La più pericolosa fra tutte le grandi bugie è la sacra, la santificata, la privilegiata menzogna - la menzogna che tutti credono essere un modello di verità. Essa è la prolifica madre di tutti gli altri errori e delusioni popolari. E’ una testa d’Idra, un albero della pazzia con migliaia di radici.

E’ un cancro sociale!


14. La bugia che viene riconosciuta come tale è già sradicata per metà, ma la bugia che è accettata come verità perfino dalle persone intelligenti - la bugia che è stata inculcata in un piccolo bimbo da sua madre intenta a pregare - è più pericolosa da combattere che una pestilenza progressiva!



15. Le bugie popolari sono sempre state il più potente nemico della libertà personale. Vi è un solo modo per trattarle: inciderle in profondità fino al nocciolo, proprio come un cancro.

Sterminare le radici ed i rami. Annientatele, o loro annienteranno noi!

Libro di Satana - Capitolo I

1. In questo arido deserto di acciaio e di pietra, eleverò la mia voce cosicché voi la possiate udire. Dall’Est e dall’Ovest vi chiamerò. Dal Nord e dal Sud vi mostrerò un segnale, proclamando: Morte al debole, ricchezza al forte!


2. Apri i tuoi occhi cosicché tu possa vedere. Oh, uomini con le menti ammuffite, ascoltatemi voi milioni di disorientati!


3. Poiché avanzerò per sfidare il giudizio del mondo; per interrogare le “leggi” dell'uomo e di “Dio”!


4. Chiederò spiegazioni per il tuo dorato dominio e chiederò il perché e la ragione dei tuoi dieci comandamenti!


5. Prima ancora che i vostri idoli venissero coniati, fui piegato nel consenso ed egli disse “tu sei” per me il mio mortale nemico!


6. Affonderò il mio indice nell’acquoso sangue del vostro pazzo e impotente redentore, scrivendo sopra le spine che gli lacerano la fronte: il VERO principe della malvagità - il re degli schiavi!


7. Nessuna vecchia menzogna sarà per me una verità; nessun soffocante dogma bloccherà la mia penna!


8. Getterò via tutte le convenzioni che non guideranno i miei successi terreni e le mie gioie!


9. Innalzerò nell’austera invasione l’insegna della forza!


10.Fisserò nei vitrei occhi il vostro spaventoso Jehovah e lo prenderò per la barba; solleverò una larga scure e spaccherò il suo teschio divorato dai vermi!


11.Scuoterò rumorosamente gli orrendi contenuti dei filosofeggianti sepolcri imbiancati e ne riderò con sarcastica collera!

lunedì 5 aprile 2010

Prologo al Libro di Satana

il Diavolo è sempre stato attaccato dagli uomini di Dio, implacabilmente, senza riserva.


Mai vi è stata una singola opportunità, un breve accenno, per il Principe delle Tenebre di parlare e dichiarare, nello stesso modo del rappresentante del Signore dei Giusti.


I predicatori ciarlatani del passato sono stati liberi di definire "il buono" e "il malvagio" come meglio credevano, e, con piacere, hanno schiacciato nell'oblio chiunque non fosse d'accordo con le loro menzogne - tanto verbalmente, quanto fisicamente.


Essi chiaccherano di "carità" e di "amore", ma quando la devono applicare a Sua Maestà Infernale, diventano una vuota impostura - e molto, troppo ingiustamente, considerando l'ovvio fatto che senza il loro satanico Avversario le loro molteplici religioni sarebbero crollate.



Quanta tristezza, che l'allegorico personaggio, il maggiore fautore di successo delle religioni spirituali, non gli sia concessa la più piccola parte di carità, ma il più grande dei maltrattamenti - e da quelli che untuosamente predicano le regole della correttezza!


Nonostante i secoli di grida ostili che il Diavolo ha ricevuto, Egli non ha mai gridato contro i suoi detrattori.


Egli è rimasto il gentiluomo di tutti i tempi, mentre coloro che lo sfruttano tuonano e criticano.


Egli è stato come un modello di comportamento, ma ora ha deciso che è tempo di Ribellione.


Egli ha finalmente deciso che è finalmente tempo di riprendersi ciò che gli è dovuto, per diritto di nascita!


Ora, il grande peso dei testi sulle regole dell'ipocrisia non può più essere sopportato.


In attesa di imparare la Legge del Caos, Una piccola, sottile diatriba, verrà fatta.


Ogni verso è un Inferno.


Ogni parola è una lingua di fuoco.


le fiamme dell'Inferno bruciano feroci....e purificano.



Leggi ed impara la Legge.

domenica 21 marzo 2010

La Trinità e il Nuovo Testamento


Come dimostrato nel precedente post Gesù detto il Cristo non ha mai insegnato la dottrina della Trinità nè ha mai reclamato o si sognato di dire di essere Dio o uguale al Padre, anzi, in più punti e in più modi ha esplicitamente asserito l'esatto contrario, non lasciando scampo alla dottrina trinitaria di prendere scritturalmente piede.

Ora vedremo analizzando il Nuovo Testamento se anche i suoi più diretti seguaci e apostoli hanno fatto inversione di rotta ispirati dallo Spirito Santo di Dio o se hanno mantenuto la linea cristica, che in fondo è sempre stata la stessa di quella degli ebrei e l'Antico Testamento in generale.



I) Gli Apostoli hanno mai adorato o insegnato ad adorare o pregare Gesù?


rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre,
nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.
(Efesini 5,20)

E tutto quello che fate in parole ed opere,
tutto si compia nel nome del Signore Gesù,
rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
(Colossesi 3:17)


e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore,
per la gloria di Dio Padre.
(Filippesi 2,11)


Uno solo, infatti, è Dio e uno solo
il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù
(1Timoteo 2:5)

all'unico Dio [Padre], nostro salvatore,
per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore,
gloria, maestà, forza e potenza
prima di ogni tempo, ora e sempre. Amen!
(Giuda 25)


Questi e altri versetti in accordo con le parole di Gesù «Nessuno può venire al Padre se non per mezzo di me», ci fanno comprendere che non solo le preghiere degli apostoli erano sempre e innanzitutto rivolte al Padre, ma che Gesù in tutto questo svolge la mera funzione di intercessore e mediatore, smentendo di fatto che sia Dio, in quanto vorrebbe dire che medierebbe da se stesso e per se stesso. Ogni preghiera rivolta per Gesù ha come unico fine l'ascolto da parte di Dio Padre. Notevoli le parole di Giuda che definiscono il Padre l'Unico Dio, mentre Gesù il mezzo per arrivare ad esso.


II) Gli Apostoli hanno mai considerato Gesù come il creatore dell'universo?


tutto è stato fatto per mezzo di lui
(Giovanni 1,3)

e il mondo fu fatto per mezzo di lui
(Giovanni 1:10)

in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio,
che ha costituito erede di tutte le cose
e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo.
(Ebrei 1:2)


poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili:
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
(Colossesi 1:16)

un solo Signore, Gesù Cristo,
per mezzo del quale sono tutte le cose,
e noi esistiamo per mezzo di lui.
(1Corinzi 8:6)


Gli Apostoli non hanno mai creduto Gesù come il diretto Creatore dell'Universo ma esclusivamente come il Mezzo, ovvero lo strumento per mezzo del quale Dio ha usato Gesù per creare l'universo. Per fare un esempio chiaro, in un dipinto, non è la matita, il mezzo e lo strumento con il quale opera il disegnatore a decretare l'Autore dell'Opera.



III) Gli Apostoli credevano che Gesù fosse eterno ed increato?


Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura
(Colossesi 1:15)


E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice:
Si prostrino tutti gli angeli di Dio.
(Ebrei 1:6)


Le parole di Paolo di Tarso sono inequivocabili. Gesù era considerato il primogenito, ovvero la Prima Creatura di Dio.

Ora, facciamo parlare Gesù stesso che dice di sè:

Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace,
il Principio della Creazione di Dio
(Apocalisse 3:14)


i cristiani sostengono che quando Gesù si dichiara il Principio della Creazione non intenda nel senso passivo di prima opera della creazione di Dio (e quindi prima creatura), ma nel senso attivo di artefice e colui che ha dato origine all'universo. Esegesi a parte, vi mostro ora un brano dell'Antico Testamento che cristiani e Padri della Chiesa hanno sempre attribuito a Gesù, il capitolo 8 dei Proverbi.

http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Pr8&formato_rif=vp


Ora, guardiamo attentamente cosa dice il versetto 22 della traduzione CEI:

"Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d'allora."


Proprio cosi, quindi Gesù, la Sapienza di Dio menzionata, secondo la sua stessa ammissione è stata creata, confermando le parole di Gesù di prima creazione di Dio, contenute in Apocalisse.
I cattolici saranno sopresi nel constatare che Proverbi non è l'unico brano che dichiara che Gesù, nella sua preesistenza spirituale è stato creato da Dio, ma che lo conferma, e più volte, un loro stesso Deuterocanonico, la Sapienza di Gesù figlio di Sirach, altrimenti noto come Ecclesiastico o più semplicemente Siracide:

prima di ogni cosa fu creata la Sapienza e la saggia prudenza è da sempre.
(Siracide 1:4)


Il Signore ha creato la Sapienza; l'ha vista e l'ha misurata, l'ha diffusa su tutte le sue opere (Siracide 1:7)


Principio della Sapienza è temere il Signore; essa fu creata con i fedeli nel seno materno. (Siracide 1:12)

Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine, il mio creatore mi fece posare la tenda e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe e prendi in eredità Israele.
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò; per tutta l'eternità non verrò meno.
(Siracide 24:8-9)


Ora farà molto comodo ai cattolici negare che Gesù sia la Sapienza di Dio : peccato che fu lo stesso Cristo a ribadirlo - e identificarsi in essa- più volte nel corso del Vangelo. E ribadito da Saulo: «ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e Sapienza di Dio.» (1Corinzi 1:24)


IV) Gli Apostoli con la venuta di Gesù hanno creduto di vedere Dio stesso?

Nessuno ha mai visto Dio! (1Giovanni 4,12)

Egli è immagine del Dio invisibile, (Colossesi 1,15)

Al Re dei secoli incorruttibile,
invisibile e unico Dio
(1Timoteo 1,17)

il solo che possiede l'immortalità, che abita una luce inaccessibile;
che nessuno fra gli uomini ha mai visto
né può vedere. Amen (1Timoteo 6:16)


Gli Apostoli non hai mai creduto di aver visto l'avvento dell'incarnazione dell'Onnipotente in Terra e nè hanno mai ritenuto possibile un evento del genere. Gesù, come dice il predicatore di Tarso è a immagine di Dio, che è invisibile. Ma, d'altronde, non è forse anche l'intera umanità come insegna la Genesi a immagine e somiglianza del suo Creatore?

V) Gli Apostoli hanno mai pensato che Gesù fosse onniscente?

a Dio [Padre] che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
(Romani 16,27)


pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì
(Ebrei 5:8)


Un essere onniscente ha forse il bisogno di imparare qualcosa? Ma, se come al solito, i cristiani si aggrapperanno alla scusa della cosidetta e già stracitata fino la nausea natura umana del Cristo, cosi non si può dire quando viene detto che solo il Padre di Cristo (che viene scontatamente chiamato semplicemente Dio), possiede la Sapienza. Ma come, potrebbero obiettare alcuni - come fece Agostino nei confronti dell'Ariano Massimino -non abbiamo già detto che Gesù è la Sapienza di Dio? Se Dio Padre è l'unico Sapiente, la sua stessa Sapienza - Gesù - è stolta?
No, perchè si cade nel vizio di fondo di interpretare letteralmente il titolo cristico di come se egli fosse davvero la mente stessa del Padre. Un trinitario è libero, - in tutte le contraddizioni che ne implica - di pensarlo, ma l'attribuzione di un titolo e un nome non devono necessariamente indicare la reale natura del nominato, quanto piuttosto la funzione cui svolge e che meglio lo rappresenta. Ad esempio Michele dall'ebraico significa letteralmente «Chi è come Dio». Dunque, prendendo questo titolo alla lettera, hanno ragione gli Avventisti del Settimo Giorno a identificare l'Arcangelo con il Dio stesso Onnipotente? Oppure prendiamo ad esempio Gabriele, il cui nome significa invece «Potenza di Dio». YHWH dunque prima di creare l'Angelo Annunciatore era privo della sua potenza? Potrei fare mille altri esempi, ma solo questi due dovrebbero far capire che perfino la Sapienza di Dio non è sapiente se paragonata al suo Autore, che è invece Onniscente.



VI) Gli Apostoli credevano o hanno mai insegnato che Gesù fosse pari a Dio?


Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi. (Atti 3,26)

in questa città si radunarono insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo (Atti 4:27)

Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. (1Corinzi 3,23)


Voglio però che sappiate
che di ogni uomo il capo è Cristo,
e capo della donna è l'uomo,
e capo di Cristo è Dio.
(1Corinzi 11,3)

Poi sarà la fine, quando Cristo consegnerà il Regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti. (1Corinzi 15:24-28)



Le parole degli Apostoli inneggiano prepotentemente l'inferiorità di Gesù al Padre, in una precisa scala gerarchica subordinazionista dove il Cristo è, come tutto il resto del creato, sottomesso a Dio.


Gli Apostoli hanno mai creduto, insegnato, predicato o professato un solo Dio in Tre Persone?

E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dèi e molti signori, per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.
(1Corinzi 8:5-6)

Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti. (Efesini 4,6)

Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo; egli [il Padre] è il vero Dio e la vita eterna. (1Giovanni 5,20)




Forse qualcuno mi potrà obiettare che Giovanni faceva riferimento a Gesù, in riferimento al "Vero Dio". Ma egli stava facendo allusione invece a ciò che gli disse il Cristo nel suo omonimo Vangelo : "Questa è la vita eterna : che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo." (Gv 17:3). Qualcuno ancora mi potrà dire ancora che se il Padre è l'unico Dio e Gesù l'unico Signore, vuol dire che il Padre non sarebbe Signore. Invece il Padre è Signore, ma in una maniera ancora più superiore del Cristo, perchè solo ed unicamente di lui è detto che è al di sopra di tutti e quindi al di sopra dello stesso Cristo. Come disse anche Ireneo da Lione :
Abbiamo dimostrato che nè i profeti, nè gli apostoli, nè Cristo Signore in persona, hanno avuto conoscenza di un'altro Signore e Dio se non il Signore e Dio Supremo: i profeti e gli apostoli confessando il Padre e il Figlio; ma nominando nessun altro come Dio e confessando nessun altro come Signore: e il Signore stesso rivela ai suoi discepoli che lui, il Padre, è l'unico Signore e Dio, che è il solo Dio e governa su tutti! (Liber III Adversus Haereses IX:1)


A tal proposito continuerò la questione in un terzo e ultimo post, ovvero di come fosse concepita la trinità tra i primi Padri della Chiesa : ortodossa e in linea con il Concilio di Nicea, o eretica e in diretta contrapposizione al credo niceno? Saranno loro stessi a dichiararlo.





sabato 20 marzo 2010

Gesù è Dio?

I seguaci del Nazareno nel corso dei secoli lo hanno esaltato, invocato, glorificato sempre di più fino a renderli un culto superiore a quello di YHWH e rendere lui stesso quel Dio.


il Dogma della Trinità è stato promulgato nel 325 nel Concilio Ecumenico di Nicea per risolvere la diatriba con gli ariani (che sostenevano che Gesù, sebbene divino, non fosse uguale al Padre) e opprimere definitivamente e una volta per tutte le voci non concordi con la santa dottrina dei Padri Ecclesiastici, scomunicando, reprimere e bollare come eretici tutti gli altri cristiani.


Ma leggiamo in quello che è considerato da questi ispirati dallo Spirito Santo, la matrice stessa della loro credenza, il Vangelo e scopriamo dalle sue stesse parole se Gesù si è mai proclamato Dio o se i suoi più diretti apostoli avevano mai creduto alla verità di fede della Trinità.


I) Gesù ha mai insegnato che esiste un solo Dio in tre persone?


Gesù rispose: «Il primo comandamento è: Ascolta, Israele.
Il Signore Dio nostro è l'unico Signore (Marco 12:29)

Questa è la vita eterna: che conoscano te, [Padre], l'unico vero Dio,
e colui che hai mandato, Gesù Cristo. (Giovanni 17,3)


In queste semplici, ma inequivocabili parole si evince senza possibilità di revoca che Gesù considerasse esclusivamente suo Padre come l'unico suo Dio e Signore, esplicitamente escludendosi e distinguendosi da questo come colui che viene mandato da lui.


II) Gesù ha mai detto di essere Onniscente?

Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa,
neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
(Matteo 24,36)

Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce,
neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
(Marco 13,32)

Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede
per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere
(Apocalisse 1:1)


Se nei primi due casi i cristiani si giustificano, appellandosi ad una natura umana del Cristo che poteva anche non sapere tutto in quanto limitato in un corpo di carne, il ragionamento non è più valido nell'ultimo caso che è riferito ad un Gesù già risorto e asceso al cielo, non più fatto di carne e sangue, ma di spirito e perfezione, ovvero ciò che gli stessi cristiani definiscono come la natura divina di Gesù. Ma Gesù in quanto onniscente, avrebbe dovuto conoscere la Rivelazione da se stesso, e non riceverla dal Padre, rivelando quindi che ci fu un momento in cui fu senza la Rivelazione, sbugiardando di fatto la presunta onniscenza divina.



III) Gesù si è mai considerato Onnipotente?


Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico,
il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre
(Giovanni 5,19)

Io non posso far nulla da me stesso;
perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
(Giovanni 5,30)

Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo,
allora saprete che non faccio nulla da me stesso,
ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.
(Giovanni 8,28)

Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.
(Giovanni 14:10)

E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola.
(Giovanni 17,22)

Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te
(Giovanni 17:7)



La risposta rivelatrice di Gesù ci fa capire che nulla, nemmeno ogni singolo miracolo, nemmeno la creazione dell'universo, era mai stato opera di un suo indipendente potere, ma era il Padre che agiva, usandolo come strumento, per mezzo lui.


IV) Gesù si è mai considerato infinitamente buono?

Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono.
(Matteo 19:17)

Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.
(Marco 10,18)

Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.
(Luca 18,19)


Anche ammesso che Gesù era oggettivamente buono [cosa altamente discutibile], le sue parole non possono essere lette in maniera diversa che non si considerasse e distinguesse come essere distinto da Dio.


V) Gesù ha mai dichiarato di essere uguale al Padre?

perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. (Giovanni 8:42)

Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato,
egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare.
(Giovanni 12,49)

io vado dal Padre, perche' il Padre e' piu' grande di me
(Giovanni 14:28)

Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
(Giovanni 20,17)

non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio.
(Apocalisse 3:2)

Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. (Apocalisse 3:12)


Se anche qua, i cristiani diranno che Gesù si riveriva alla sua natura umana quando Gesù ha detto che il Padre è più grande di lui, cosi non vale per ciò che dichiara in Apocalisse, dove, completamente spoglio e scevro della sua limitata natura carnale, è assiso di nuovo alla Destra del Padre e nonostante questo continua ancora a chiamarlo il suo Dio.
Un subordinazionismo inconciliabile con un credo atanasiano che vuole le tre persone divine
«una sola divinità, uguale gloria, coeterna maestà



VI) il Figlio e il Padre hanno una sola volontà?

Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
(Matteo 20,23)

Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». (Marco 10:40)

E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!. (Matteo 26,39)

E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice!
Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu». (Marco 14,36)

«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!
Tuttavia non sia fatta la mia
, ma la tua volontà». (Luca 22,42)

Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! (Giovanni 12:27)

Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa:
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
(Matteo 27,46)

Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa:
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
(Marco 15,34)

Gesù rispose: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato.
Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. (Giovanni 7:16-17)

perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. (Giovanni 6,38)

Inequivocabili e schiaccianti le parole di Gesù, che rivelano non solo una volontà diversa da quella del Padre, ma addirittura due dottrine diverse, togliendo ai cristiani l'ultimo appiglio della natura umana del Cristo che a questo punto vuole un Dio Schizofrenico e in conflitto con se stesso sia dal punto di vista morale che comportamentale.


VII) Gesù ha mai voluto essere adorato?

Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché sia glorificato il Padre nel Figlio. (Giovanni 14,13)

perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
(Giovanni 15:16)

In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
(Giovanni 16:23)

Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai».(Luca 4,8)

Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto:
Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto».
(Matteo 4,10)

Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori.
(Giovanni 4,23)


E' chiaro che Gesù abbia sempre insegnato di adorare solo suo Padre - e non anche se stesso o lo Spirito Santo -, e che le preghiere rivolte al Cristo siano esclusivamente come mezzo di intercessione per arrivare a Dio Padre.



Cosa dice Gesù contro gli Idolatri e coloro che non servono l'unico vero Dio?

Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna! (Apocalisse 22:10)

Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte.
(Apocalisse 22:15)



Epilogo:


Ci sarebbe da trattare anche cosa ne pensassero gli apostoli della Trinità e Divinizzazione di Gesù -ma questo verrà fatto in un post a parte, per non appesantire la già grande mole di informazioni di questo topic.

La Genesi di Sophia - Capitolo III

Gli Dèi del sentiero di mano destra hanno litigato sempre, per tutta l'intera storia della terra.

Ognuna di queste divinità e i relativi seguaci e ministri, hanno sempre cercato la saggezza nelle loro vite.


l'Era glaciale di tali religioni potrà durare ancora, ma soltanto per un periodo limitato, in questo grande schema dell'umana esistenza.


I Falsi Dèi hanno avuto la loro saga e il loro millennio è stato come una realtà.


Ognuno, con i propri percorsi "divini" per il Paradiso, ha accusato l'altro di eresia e indiscrezione spirituale.


Ma questi Dèi in passato si sono dovuti trasformare in Dèmoni per poter sopravvivere.



Vi svelo, sottovoce, un piccolo segreto:


Lo sapete che i loro ministri hanno sempre fatto il gioco del Demonio per riempire i propri tabernacoli e pagare così l'ipoteca sui templi?



Ahimè, troppo a lungo essi hanno studiato la "rettitudine"
e i poveri incompetenti diavoli che hanno costruito.


Così hanno congiunto le mani in una specie di unione "fraterna",
e nella propria disperazione sono giunti a Valhalla per il loro ultimo consiglio ecumenico.


Brancolando nel buio e favorendo il Crepuscolo dei Falsi Dèi


Il corvo della notte si è librato in aria per invitare Loki,
che ha mandato Valhalla in fiamme con il Tridente Rovente dell'Inferno!


il tramonto dei loro dèi è ormai passato.


Uno splendore di nuove luci si è alzato nella notte e Lucifero è emerso, ancora una volta per proclamare:


"Questa è l'Era di Satana, è l'Era del Dio di questo Mondo!"



Questa è la Morte dei Falsi Dèi.


Questo è il mattino che schiarisce le tenebre e rifulge di pura Sapienza.



La carne e i sensi prevarranno e l'Uomo sarà proclamato come l'Unico Artefice del suo Destino



la salvezza dell'Uomo non dipenderà più dai propri Autoinganni.




E questo sarà conosciuto come il Mondo dei Sensi,
e la Vita sarà la più grande preparazione di tutti per il Piacere Eterno

la Genesi di Sophia - Capitolo II

Hanno chiamato corna i raggi splendenti della mia corona.


Hanno scambiato per zoccolìo il tuono dei miei passi nel vento.


Tra i fumi di zolfo hanno intravisto solo una coda animalesca, e non la frusta di serpenti con cui scuoto gli universi.


ad Eva devo il mio riscatto; a me stesso l'eleganza della vendetta.



I miei delitti hanno sempre cause e concause d'Amore.


L'infamia è stata il mio orgoglio.


Io la chiamo Dignità: non sono servo a nessuno e a nessuno permetto d'impadronirsi del mio volere di ghiaccio.



O Lussuria, luce del fuoco antico, avvampa il cerchio perfetto del mondo, dal cui centro scaglio il lampo nero del segno di Shaytan.


Io vivo nelle curve dello spazio, nel non tempo dell'Eterno.


Il fragore del mio riso tramortisce gli intelletti sapienti.



Nella mia risata risucchio la Creazione e in tre giorni ricostruisco il mio Tempio, a immagine e somiglianza di Me Stesso.



La Via è tracciata.


La Parola perduta risuonerà ancora potente.



Svegliati Uomo.



Scendi dapprima, e sollevati alto



più alto del Nulla.



Svegliati, per non più morire.




Amen

I fratelli carnali di Cristo

La Chiesa Cattolica ha da sempre affermato che Maria, dopo la nascita di Gesù rimase vergine, prima, dopo e durante il parto.

La Verginita' perpetua di Maria venne Ufficialmente stabilita come Dogma e verità di fede nel secondo Concilio di Costantinopoli del 553, alla quale un cattolico non si può rifiutare di credere, se vuole rimanere ancora tale.


Ma stanno veramente cosi le cose?


un'importante storico giudeo, quasi contemporaneo al tempo in cui [si dice] visse Gesu', riporta:

"convocò una sessione del Sinedrio e vi fece comparire
il fratello di Gesù detto il Cristo, che si chiamava Giacomo"
(Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, XX, 200).


Lo Storico Ecclesiastico, Eusebio da Cesarea, secondo le fonti pervenutegli di Esegippo, un'altro storico della Palestina del II secolo [e quindi vicino ai fatti in cui si svolsero le vicende del Cristo] scrive invece:

"Poi egli comparve a Giacomo,
uno dei fratelli del Salvatore"
(Eusebio da Cesarea, Historia Ecclesiastica I, 12, 5).

"In quel tempo Giacomo, fratello del Signore,
poiché anch'egli era figlio di Giuseppe, e Giuseppe era padre del Cristo..."
(Eusebio da Cesarea, Historia Ecclesiastica II, 1, 2)

"Giacomo, fratello del Signore,
succedette all'amministrazione della Chiesa insieme con gli apostoli"
(Eusebio da Cesarea, Historia Ecclesiastica II, 23, 4)

"Della famiglia del Signore rimanevano ancora i nipoti di Giuda, fratello suo secondo la carne, i quali furono denunciati come appartenenti alla stirpe di Davide"
(Eusebio da Cesarea, Historia Ecclesiastica III, 20, 1).


i Vangeli citano centinaia di volte i Fratelli di Cristo - proprio quei Giacomo, Giuda e altri, citati dagli storici -

e non ci sono dubbi che si tratta di fratelli carnali, perche' il Nuovo Testamento e' stato scritto in Greco e non in ebraico o aramico.
E gli Autori Biblici sapevano distinguere benissimo il termine da usare per indicare:

---il "parente generico" (sunghenès)

---il "fratello carnale" (adelfòs letteralmente "dallo stesso utero")

e il "cugino", per chi sostiene ancora che questi fratelli di Gesu' siano tali (anepsiòs)




Ma La Chiesa ha letteralmente falsificato manipolato un passo del Vangelo per avvalorare la Verginita' perpetua di Maria e nascondere il fatto scritturale che Gesu' sia il primo di una serie di fratelli avuti da un rapporto sessuale con Giuseppe:


il Testo incriminato della Conferenza Episcopale Italiana recita:

la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. (Matteo 1:25)


Ma i testi antichi del Vangelo di Matteo così recitano:

"Et non cognoscebat eam donec peperit filium suum primogenitum: et vocavit nomen eius Iesum"

mentre questa è la versione greca completa:

"kai oik eginosken auten eos oi eteken ton uion auton ton prototokon kai ekalesen to onoma autou Iesoun"



La traduzione corretta è:

"E non la Conobbe [nel senso biblico di non ebbe con lei rapporti coniugali] finchè ella non ebbe partorito il suo figlio primogenito, e gli dette nome Gesù".


Che cosa hanno fatto i traduttori? Innanzitutto hanno arbitrariamente deciso che Giuseppe non ha mai avuto rapporti coniugali con Maria, e non semplicemente finchè ella non ebbe partorito Gesù; inoltre hanno deciso che il termine "primogenito" era del tutto superfluo, dal momento che di sicuro non esistevano altri figli.
Invece e' proprio vero il contrario :



Giuseppe ha avuto numerosi rapporti sessuali con Maria e ha generato con lei numerosi figli, tra cui quattro maschi e almeno due femmine!

il Rapporto tra il Cristianesimo e il Mondo

Diceva Gesù ai suoi discepoli : voi non fate parte del mondo, come io non faccio parte del mondo. E in effetti è cosi, il sistema cristiano è fatto in modo tale che nella sua natura intrinseca è incapace di convivere pacificamente con gli altri uomini, gli esseri viventi e qualunque cosa esistente su questa terra.


Partiamo dalla radice di tutti i mali, la (presunta) verita' assoluta. il Cristianesimo, come ogni religione monoteistica abramitica, pretende di avere l'unica verita' assoluta, perche' l'unica religione che e' stata rivelata dall'unico vero Dio. Ne consegue che tutte le altre religioni sono false, sataniche e che un cristiano si senta giustificato a sterminarle, per il semplice motivo che sono, per lui, intrisecamente sbagliate. L'intolleranza religiosa e culturale e' nata solo col monoteismo, perche' prima, nell'Impero Romano ad esempio, i popoli assoggetati potevano tranquillamente continuare a venerare i loro Dei e a far rimanere integra la loro cultura, limitandosi unicamente a riconoscere come loro capo l'Imperatore.


il rapporto tra Dio e l'Uomo. il Cristianesimo e le religioni monoteistiche predicano che l'uomo e' un essere impotente e insignificante e che non puo' fare nulla senza l'aiuto dell'Onnipotente Dio, che ha invece dominio su ogni cosa.
l'uomo quindi, sopratutto nel cristianesimo deve umiliarsi, mortificarsi, sottomettersi, ma sopratutto ad avere un continuo rapporto di dipendenza con il suo Dio. La Conoscenza e il Progresso Scientifico vengono marchiati come "inganni di satana", in quanto Desiderio di Autodeterminazione umana, viene interpretata da queste religioni come superbia e peccato mortale, perche' rendendoti indipendente, ti allontani dalle grinfie di Dio.
Al contrario l'ignoranza viene elogiata perche' mistificata come "mente semplice vicina a Dio".
E si parla di "timor di Dio", perche' l'uomo ha paura di cio' che non conosce e attribuisce a Dio ogni causa naturale.
Se oggi dovessimo gridare al miracolo per ogni fenomeno, senza chiederci la causa scentifica, ma zittendoci la mente con il "mistero divino", a quest'ora saremmo ancora nelle caverne.


il Rapporto tra l'Uomo e gli Animali. Ora accade l'inverso. l'Uomo si arroga di essere la creatura superiore del creato e con la scusa di essere a immagine e somiglianza del suo Dio, pretende di dominare e abusare dell'animale come vuole, che, considerandolo senz'anima, puo' essere usato e considerato alla stregua di un oggetto da sfruttare, senza diritto o altro. Un nazismo alla cristiana, dove la razza ariana in questione è lo stesso cristiano.

il Rapporto tra l'Uomo e la Natura. Sempre secondo il principio "l'Uomo e' la creatura eletta, superiore a tutto l'universo", si sente il diritto di permettere di devastare il mondo senza rendere di conto a nessuno.
E non solo, ma con il cristianesimo e' nata anche la logica del "secondo ritorno di Cristo e fine del mondo".
Che importa infatti se il mondo viene ipersfruttato fino a finire in malora? Tanto tutto diventera' polvere, e questo pianeta sara' comunque distrutto da Dio e Gesu' ritornera' per rapire i suoi eletti e resuscitera' gli uomini verso un paradiso eterico e utopico.


il Rapporto tra l'Uomo e il Piacere. Il piacere e' peccato. Ogni cosa e' peccato, perche' legato al mondo della materia, (e che quindi allontana da Dio, che e' fantomatico spirito), e che quindi e' fonte di tentazione. Perfino l'amore e' sotto l'egida della sofferenza, perche' con il Cristianesimo, non si ama piu' per piacere, ma per dovere imperativo.
"Ama i tuoi nemici e prega per i tuoi persecutori". Un amore amaro indiscriminato, che sfocia nell'infelicita' maliconica di un affetto forzato non autentico. "Non opporti al malvagio, ma porgi l'altra guancia", un'invito, che non risolve i conflitti, ma invita solo a subire ancora piu' violenza.
E allora, ecco che viene elogiata Santificata la sofferenza, la castita' perpetua, il digiuno, l'automutilazione in nome di Dio...


il Cristianesimo e' una religione pericolosa e superficiale, che non solo non ha dato e non avrebbe potuto dare nessun contributo umanitario, ma ha danneggiato Se Stesso, la Natura, il Mondo e il Concetto di Dio stesso, che viene parodiato come dittatore antropomorfo, indifferente oggi ai bisogni umani, ma che non esitera' in futuro a giudicare i vivi e i morti e a spedire all'inferno chiunque non si sottomettera' al suo volere.


"quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza verra' in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non conoscono Dio e non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù." (Nuovo Testamento - 2Tessalonicesi 1:7-8)

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